“La manutenzione dell’universo”, presentazione a Capriana

di Mariangela Dellandrea

Alla Parrocchiale di Capriana, si è svolta la presentazione del nuovo libro di Pino Loperfido, dal titolo “La manutenzione dell’universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri” (Curcu & Genovese Ass. Editore, Trento 2020, pp. 328).


Lo scrittore è direttore della rivista “Trentino mese”, ideatore del Trentino Book Festival, autore del conosciutissimo monologo “Ciò che non si può dire – il racconto del Cermis”, oltre che della biografia “Caro Alcide” e di altri romanzi, racconti e successi teatrali.
Era accompagnato da Chiara Turrini che, con magistrale passione, ha saputo coinvolgere gli ascoltatori, leggendo frammenti sia del racconto storico sulla Meneghina che della cronaca di vita vissuta dell’autore.
L’incontro è iniziato con l’invito alla preghiera proposto da don Albino Dell’Eva, parroco dell’Unità pastorale Santa Maria del Cammino, il quale ha ricordato ai convenuti che la figura centrale alla quale ogni fedele deve rivolgere le proprie invocazioni è sempre quella di Nostro Signore, Gesù Cristo. Nel caso della Meneghina è stata certamente importante anche la Madonna, che ha aiutato l’Addolorata di Capriana a… stare sulla croce, come già fece con Gesù sul Calvario.
Dopo il saluto del Presidente dell’Associazione Amici della Meneghina, Luciano Dallio, e le presentazioni, l’incontro è entrato nel vivo.
Pino Loperfido ha testimoniato di aver seguito con curiosità la vicenda di Maria Domenica Lazzeri per oltre vent’anni e di essere finalmente giunto alla possibilità di offrire ai lettori l’esito delle sue ricerche. Nel lungo ed interessante racconto si intrecciano continuamente religione, storia, scienza e soprannaturale, fino a coinvolgere la vita personale dell’autore e la grata memoria di sua madre, Teresa, che diviene di fatto co-protagonista del libro stesso. Non sono mancati attimi di intensa commozione al suo ricordo.
La vicenda umana di Meneghina, vissuta a Capriana nella prima metà dell’Ottocento, fu segnata da fenomeni che sfidarono le leggi della fisica e della biologia, inspiegabili con la sola ragione umana.
Da qui il titolo del libro: “La manutenzione dell’universo”: dentro l’universo esistono realtà che noi esseri umani non riusciamo nemmeno ad immaginare e agiscono persone, come i mistici, che vivono fin da questa vita una comunione immediata con Dio, segnata da regole e possibilità assolutamente sconosciute alla scienza. Con il loro servizio a Dio e all’umanità, profondamente segnato dalla legge dell’amore, contribuiscono a mettere… un po’ più di ordine nel caos che regna nella storia del mondo.
Una mistica che porta nel proprio corpo le stimmate di Gesù Cristo non è una novità, sono stati molti i casi simili nel mondo. Ci sono però alcune particolarità che rendono degno di nota il caso di Domenica Lazzeri :
• la dimensione internazionale della sua fama;
• le minuziose relazioni mediche;
• l’omissione di testimonianze sull’ultimo periodo della sua vita, in particolare sui giorni che hanno immediatamente preceduto la sua morte;
• l’incertezza e la prudenza con cui la Chiesa si è mossa, ieri ed ancora oggi;
• le molte visite al suo capezzale di prelati, filosofi, scienziati ed autorità di ogni genere, ognuno mai uscito dalla sua casa “normale o indenne”: chi si converte al cattolicesimo, chi si fa prete, chi cambia totalmente il modo di vivere.
Maria Domenica muore il 4 aprile 1848, all’età di 33 anni.
Lascia questa terra dopo una vita vissuta in gran parte come “vittima sacrificale”, offerta a Dio per la salvezza del mondo e portando con sé questo straordinario mistero del “vivere non vivendo” (ha vissuto per anni, quasi ogni venerdì, nella sua carne e nella sua anima l’agonia e la morte di Cristo crocifisso). Oltre alla testimonianza della sua sanità, lascia dunque alle generazioni future l’interrogativo sul vero senso del prodigio della sua vita.
Come ad inizio incontro, don Albino si è rivolto all’assemblea, esortandola alla preghiera, chiedendo anche l’intercessione di Meneghina, specie in questi tempi di Covid: chi più di lei può essere vicina ai malati, a quelli colpiti nel corpo ma anche a quelli ammalati di solitudine?

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