Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Predazzo

Il consistente aumento demografico registrato a Predazzo nel corso del XIX secolo determinò l’esigenza di abbandonare la primitiva chiesa di fondazione medievale, dedicata a San Giacomo, per costruire un nuovo tempio in grado di ospitare l’intera popolazione. Fin dal 1855 venne costituita una commissione con il compito di vagliare sia l’ipotesi di un ulteriore ampliamento della vecchia parrocchiale, sia quella della costruzione di un nuovo tempio; prevalse la seconda. La definizione del progetto si protrasse per qualche anno; il disegno preparato dall’ingegner Concini nel 1860 fu infatti rifiutato, come pure quello di una chiesa neoclassica concepito da Masera nel 1864. Si optò infine per il progetto di una chiesa neogotica, concepito dall’ingegner Michele Mayer (1864-1865),  e del campanile, dall’ingegner Geppert di Innsbruck.

La chiesa ha una facciata a salienti con corpo centrale eminente, tripartito da contrafforti in pietra a vista; nel settore centrale si dispongono in asse il portale maggiore a sesto acuto, tre nicchie abitate da statue e un’ampia trifora gotica. I corpi laterali, arretrati, presentano ciascuno un portale a luce ogivale sormontato da un rosone a dodici lobi. Alla sommità della facciata si innesta la torre campanaria, caratterizzata da contrafforti angolari, la cui cella è forata da ampie bifore archiacute cimate da quadranti di orologio. La cuspide ottagonale in muratura presenta quattro timpani cimati da vasi acroteriali, forati da bifore; la decorazione è completata da pinnacoli disposti in angolo. Le fiancate a gradoni, articolate simmetricamente, sono ritmate su entrambi i livelli da contrafforti in pietra a vista, tra i quali si aprono bifore (livello inferiore) e monofore (livello superiore) archiacute. Due accessi laterali sormontati da rosoni si dispongono in corrispondenza della quinta campata. La successione dei contrafforti continua sul corpo del presbiterio/abside, ai lati del quale emergono le strutture della sacrestia e di un ambiente adibito a deposito. L’interno si sviluppa a tre navate di sei campate, ripartite da arcate a sesto acuto poggianti su pilastri ottagonali e voltate a crociera a costoloni. Il presbiterio, rialzato su quattro gradini e delimitato da una balaustra neogotica, è introdotto dall’arco santo archiacuto e si conclude in un’abside poligonale.

Fonte: Sito Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto e Servizio Informatico della Conferenza Episcopale Italiana

Foto: Gruppo Fotoamatori Predazzo

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