Chiesa di San Giorgio martire a Castello
Edificio attuale: 1856 (aula) 1909 (torre campanaria)
La parrocchiale s’innalza sulla sommità di uno sperone roccioso a sud dell’abitato, costruita dove nel corso del Duecento il Conte del Tirolo, Mainardo II (*1238 †1295), aveva eretto una piccola fortificazione. Nello stesso luogo era già presente una piccola chiesa consacrata nel 1216 dal Principe Vescovo di Trento Federico Vanga, con dedicazione a san Giorgio e santa Lucia martiri. Il castello però cadde in rovina e così nel 1310 Ottone III, nuovo Conte del Tirolo, decretò l’abbattimento della fortificazione, lasciando intatta la sola struttura sacra e con la promessa di non consentire la costruzione di altre opere fortificate in valle di Fiemme. Tale decisione incontrò l’approvazione da parte della popolazione fiemmese, in difesa della propria secolare autonomia.
Nel 1850 il Comune di Castello di Fiemme promosse la costruzione di una nuova strada di accesso al dosso e favorì uno studio per la realizzazione di un edificio sacro più ampio, in sostituzione dell’antica chiesa di san Giorgio.
In seguito a tali lavori di ammodernamento le settecentesche stazioni della Via Crucis, un tempo collocate lungo la strada vecchia del dosso, furono danneggiate e anche l’antica chiesa subì alcune modifiche con la perdita della piccola cappella laterale dedicata a santa Lucia. Fortunatamente l’affresco quattrocentesco di san Cristoforo (Scuola di Bressanone) non venne danneggiato ed è sopravvissuto fino ai nostri giorni.
L’attuale edificio sacro fu costruito tra il 1850 e il 1856 su progetto del trentino Leopoldo Claricini secondo lo stile neoclassico con soluzioni architettoniche vicine alla parrocchiale di Capriana: facciata imponente con un avancorpo nel quale si colloca la sola apertura del portale, inquadrato da due pilastri sui quali insiste un frontone di gusto classico; cornicione fortemente aggettante che percorre tutto il perimetro dell’edificio; fianchi intervallati da cappelle laterali.
Se all’esterno prevale la pesantezza dell’edificio, varcandone l’ingresso si sperimenta l’opposto: un grande ambiente organizzato in tre navate, ripartite da pilastri dipinti a finto marmo e con il soffitto arricchito da finte cupole. Nel 1925 il tutto fu arricchito tramite delle decorazioni a tempera del Giustiniani con vari soggetti sacri, tra cui la Gloria di san Giorgio, collocata in una finta cupola dove è raffigurata in maniera molto scenografica la vittoria del cavaliere san Giorgio sul drago appena ucciso ai bordi di un precipizio.
Il presbiterio termina con un’abside semicircolare, dove si situa la preziosa pala ottocentesca dedicata al Martirio di san Giorgio, realizzata nel 1866 da Carlo Vanzo, noto artista di Cavalese, al quale appartengono anche le stazioni della Via Crucis.
Nella chiesa si possono ammirare altre opere di pittori locali, come l’Ultima Cena di Antonio Longo, autore anche di un gonfalone dedicato al patrono. Degna di attenzione è pure la tela di un artista ignoto del Settecento raffigurante Santa Lucia in gloria per il suo alto valore storico, in quanto nell’immagine si può osservare una fedele riproduzione della prima chiesa di san Giorgio, con il campanile antico in seguito abbattuto per problemi di stabilità e sostituito da quello attuale. La nuova torre campanaria fu costruita nel 1907 e conclusa nel 1909, prendendo come modello lo stile romanico della precedente struttura, con forte spinta da parte del curato Pietro Chiocchetti.
Il campanile si erge maestoso e isolato rispetto alle altre costruzioni presenti sul dosso. Nella parte inferiore è dotato di stemma comunale di Castello, mentre in quella superiore è arricchito dalle mostre dell’orologio, terminando con una copertura piramidale in pietra.
Testo
Damiano Iellici
Fotografie
Fabio Dellagiacoma
Fotografie d’epoca raccolte da
Damiano Iellici